domenica, ottobre 29, 2006

PAESAGGI E SENTIMENTO

I luoghi forse non esistono….e su questo ci possiamo davvero discutere ma ne sono praticamente certa…perché ciascuno di noi, per una serie di ragioni contingenti e strutturali, vede nei medesimi paesaggi cose diverse, se non addirittura opposte tra loro.
C’è un saggio di Romano GuardiniHolderling e il paesaggio” dove l’autore esordisce sostenendo che ci sono tre modi di designare la parola “paesaggio”. Il primo è, per così dire, oggettivo ed è materia dei geografi che descrivono un insieme di pianure e fiumi, montagne e boschi nella loro specificità. Poiché però (e quasi purtroppo) sul paesaggio interviene l’uomo, modificandolo con la sua attività, ecco introdursi una nuova accezione, su cui indagano storia e geopolitica. Ma queste due definizioni non ci permettono di rispondere a quella domandina…perché uno stesso luogo guardato anche solo da due persone diverse appare a volte tanto dissimile? Perché “a ben vedere, ci si accorge che il paesaggio dell’uomo vivo si trasforma a ogni Stimmung, che esso non è assolutamente qualcosa di saldo, bensì scaturisce costantemente dall’incontro dell’uomo vivo, e cioè in trasformazione, con il mondo, mutando continuamente forma”.
Nel caso poi dell’Holderlin indagato da Guardini si compie un passo ulteriore, di fronte a mirabili prose e poesie che raccontano di fiumi, tramonti e nuvole, il lettore ha sì la sensazione di vedere dei quadri di assoluto nitore, "Appena, però, rifletta più a fondo e si chieda quel che davvero vede, deve rispondere: un tutto in movimento, nel quale la vitalità interiore è ben più forte del fenomeno da afferrare".

sabato, ottobre 14, 2006

La mutevole architettura dell'acqua


Mi sarebbe piaciuto tornare dalla Biennale di Architettura di Venezia e parlare di progetti, idee, commenti inerenti l’architettura.
In realtà tutto ciò sarebbe possibile farlo (in positivo o negativo) ma preferisco riportare la notizia di uno studio raccontato in poche immagini e parole nascosta tra la miriade di proposte e progetti lì presenti che mostra l’importanza dell’azione dell’uomo e sull’uomo dell’acqua (e che dimostra come tale azione non sia minore di quella svolta dall’architettura).

Lo studio riguarda l’influenza che subisce l’acqua al contatto con qualunque azione umana (e non solo) dimostrando come questa sia estremamente sensibile a tutto ciò che la circonda.
Il Dr. Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua.

A queste analisi se ne sono poi aggiunte delle altre esponendo l’acqua alle vibrazioni della musica, di parole sia scritte che dette e fin anche dei pensieri.

Si è visto che i cristalli dell’acqua trattata mutano di struttura, inviando dei messaggi.
Il signor Emoto ha scoperto molte differenze affascinanti nella struttura cristallina dell’acqua proveniente da diverse fonti e condizioni in tutto il pianeta. L’acqua pura di una sorgente di montagna mostra la bellezza del disegno delle forme geometriche nei propri modelli cristallini. L’acqua tossica e inquinata delle zone industriali e popolate e l’acqua stagnante nelle tubazioni e nei bacini (dighe) mostrano una definitiva distorsione e la formazione casuale delle strutture cristalline.
Il Lavoro del signor Emoto, ci fornisce l’evidenza dei fatti che le vibrazioni energetiche umane, pensieri, parole, idee e musica, colpiscono la struttura molecolare dell’acqua, la stessa acqua che costituisce oltre il 70 % del corpo umano e ricopre la stesa percentuale del nostro pianeta.
Ora abbiamo la profonda evidenza che possiamo guarire positivamente e possiamo trasformare noi ed il nostro pianeta con i pensieri che scegliamo di pensare ed i modi in cui noi li mettemmo in atto.