WALL-ROAD
Il muro segna il percorso.
L'idea progettuale dello stage house di qualche mese fa si è evoluta.
Funzioni separate che conquistano il lotto sparpagliandosi qua e là e trovando come unico punto di incontro il percorso che simbolicamente si identifica con un muro.
Un muro alto (5.00 m), di pietra, che contrasta con il resto dell'edificio/i semplicemente intonacato di bianc0/i.
La struttura prevede un foyer, una zona ristorante, tre aule dove tenere gli stage e sei camere doppie. Il lotto è stato inoltre progettato per garantire servizi che prescindono dall'edificio in sè, ma che garantiscono un miglior servizio: parcheggio, spazi verdi, vedute panormaiche particolari, piscina e sedute esterne, tutto opportunamente illuminato.
Progetto assistito dall' Arch. Nilda Valentin
Ciao MAGISTRETTI
L'architetto della semplicità "che è la cosa più difficile del mondo".
L'architetto che apprezzava le cose piccole, perchè non voleva la bellezza per pochi, ma per tutti.
Il più grande complimento che poteva fargli qualcuno mentre comprava uno dei suoi oggetti era "Và che scemenza, potrei averla fatta io", perchè per lui in questo modo si entrava più nella sua vita che nella sua casa...ed entrare nella vita della gente era il cuore dei suoi progetti.
Capelli arruffati e calzini sempre rossi..adorava entrare in serie nelle case degli altri e farsi adottare.
Era lui, che diventava noi.
Roberto Masiero
L’uomo è sempre un produttore di cultura: produce artificialità, costruisce il mondo costruendo se stesso.
L’architettura è parte sostanziale di questa artificialità.
La chiave di Roma
“Prego si accomodi la signorina Li Destri Nicosia”
“Eccomi”
“Dunque vediamo, lei è di Roma?”
“No, non sono di qui”
“Non importa, è domiciliata qui?”
“Sì”
“Dove precisamente, in che zona?”
“Zona centrale, in Via delle Botteghe Oscure”
“Bè, zona insolita per uno studente, ma unica, lei si trova praticamente nell’ombelico del mondo lo sa? Dunque mi saprà parlare benissimo di Piazza dei Cavalieri di Malta…”
“Piazza dei cavalieri di Malta è una piazza che si trova sull’Aventino, progettata dall’architetto seicentesco Piranesi di cui ricordiamo il suo famoso trattato...”
“No signorina, tutto ciò è importante sì, ma mi sveli la particolarità di quella piazza”
“In quella piazza si può ammirare un portone grandissimo, chiuso al pubblico, appartenente al famoso Ordine dei Cavalieri di Malta. In realtà la particolarità non è tanto il portone quanto la sua fessura.”
Una fila di turisti giornalmente spia e spia e spia…ma cosa spia? Cosa c’è di tanto curioso? Cosa si potrà vedere attraverso una piccola fessura che…se solo avessimo la chiave, una piccola chiave per aprire questo enorme portone!
Nessuno si aspetterebbe mai di trovarsi il cuore in gola che comincia a battere all’impazzata, perché quel luogo così apparentemente insignificante e tranquillo nasconde un’attrazione unica e segreta.
Timidamente ci si avvicina e all’improvviso si vede una cornice di foglie verdi che racchiudono un’unica immagine che spunta lì, all’altezza del tuo occhio curioso, solo lei…si staglia nel cielo blu di Roma…una cupola…San Pietro.
FOR - TU (NA)
Mi è stato chiesto di pubblicare un piccolo ma significativo regalo e di saperlo opportunamente coordinare. Anche se con un po’ di ritardo ecco che soddisfo la richiesta. Devo ammettere che mi è risultato difficile capire cosa si volesse davvero intendere per “coordinare opportunamente”. L’oggetto in questione è una piccola tazzina portafortuna. Se per coordinare, ma mi sembra decisamente banale, si intendesse abbinare quella tazzina con altri oggetti da cucina bè…quello spetta alla fantasia di tutti stabilire cosa affiancare a un piccolo oggetto come quello, senza contare che questo non è un sito culinario o un sito per fai-da-te (con rispetto verso entrambi). Non è una tazzina…è un portafortuna!
Era anche considerata colei che porta la "fertilità" o la fortuna. Veniva rappresentata con un corno dell'abbondanza o con un timone (poiché è lei che "pilota" la vita degli uomini).
Dieci anni fa, però, un certo Richard Wiseman decise di studiare scientificamente le origini della fortuna arrivando infine a formulare la teoria che fortunati non si nasce, si diventa!
La buona sorte non è scritta nei geni né nel libro del destino, dipende da noi e dal nostro atteggiamento mentale, dalla capacità di individuare e cogliere le opportunità più favorevoli. (“Fattore Fortuna” di Richard Wiseman,Sonzogno, 2003 - pp.300, ill.)
Cosa rappresenta quindi un portafortuna? Non è altro che un simbolo che ricorda di bere ogni giorno un po’ di positivià abbinandola con i famosi “Biscotti della fortuna” che come tradizione cinese vuole, racchiudono al loro interno un biglietto contenente un saggio consiglio.