venerdì, giugno 29, 2007

Pazzo di scienza (ovvero: l’accademico)

1) Pazzo di scienza. E’ una malattia di famiglia, pare.
2) Pozzo di scienza. Enfant prodige o fils prodige?
3) Pizzo di scienza. Così per arrotondare...
4) Puzzo di scienza. Laurea odoris causa.
5) (e' un) pezzo di scienza. L’amante dell’ordinario vuole diventare straordinaria.
6) Prezzo di scienza. Le pubblicazioni costano.
7) Sprazzo di scienza. Le due solite citazioni.
8) Sprezzo di scienza. La frase in latino.
9) Spruzzo di scienza. L’amante dell’ordinario e' all’opera.
10) Spriz di scienza. La scuola di Venezia.

giovedì, giugno 14, 2007

..lezione di professione..

..tra Maradona e Rem Koolhaas.. (di G. Licari)

Qualsiasi architetto, designer, o artista, che abbia provato a cimentarsi con i moderni software di progettazione o più in generale di modellazione ne ha potuto intuire le potenzialità.La computer grafica ha aperto la strada alla possibilità di creare forme, spazi, modelli costruttivi sempre più articolati e visivamente sovraccarichi, tutto sotto il tranquillo e scientificamente esatto domino dei bits, che non possono sbagliare perchè, basati su una logica compositiva esatta.I risultati di calcolo matriciale, o non-linear surface generation non sono confutabili.

La differenza fondamentale che esiste tra il sogno di diventare Maradona e quello di diventare Rem Koolhaas sta nei mezzi a propria disposizione (oltre che ovviamente nelle proprie capacità personali.Se hai le capacità ancora oggi nella nostra società fortemente capitalista puoi diventare Maradona, basta un paio di scarpette e tanta forza interiore.Quello che mi sento di affermare è che invece non puoi diventare Rem Koolhaas se hai solo un computer, un stampante A3, e 50 libri di architettura, anche se tu fossi un genio più del tuo alter ego Maradona.


I giovani architetti (artisti, designer,...) si sentono stretti in una morsa. Uscendo dall'università italiana o straniera che sia, hanno la netta sensazione di impotenza davanti alla difficoltà di poter raggiungere gli alti livelli di organizzazione e di investimento che vedono girando gli studi delle archistar.
Il mestiere dell'architetto è naturalmente complesso e richiede diversi doti personali, non ultima una certa tenacia e una forte autostima.Ma detto ciò rimane la difficoltà di farsi spazio (onestamente) in un settore fortemente specializzato e tecnologizzato.Bisogna avere il coraggio delle proprie idee (se ci sono).Bisogna costruirsi un linguaggio (ma non estetico o formale), ma ideologico o meglio etico.

La soluzione dei giovani architetti è dotarsi di nuovi concetti di nuove idee, di nuovi paradigmi sociali ed estetici, non servono grandi uffici o potenti computer per fare ciò, ma solo di uno sguardo sensibile e di grande curiosità verso il pensiero molto più che verso la materia che identifica la nostra epoca contemporanea. I futuri architetti vincenti sono coloro che oggi stanno elaborando nuovi pensieri.
Leggete tanti libri di filosofia e girate il mondo: buona fortuna ragazzi.
G.L.

giovedì, giugno 07, 2007

"IL POSTO"


Danza contemporanea che non è più solo orizzontale (sul un palco) ma verticale. Sulle facciate dei centri commerciali la compagnia veneziana rivoluziona il modo di ballare ma non solo...fa vedere tutto con occhi diversi...