giovedì, gennaio 10, 2008

il piccolo-grande architetto

Se voi dite ai grandi: “Ho visto una bella casa in mattoni rosa, con dei gerani alle finestre, e dei colombi sul tetto”, loro non arrivano ad immaginarsela. Bisogna dire: “Ho visto una casa di centomila lire”, e allora esclamano: “Com’è bella”.

[…] i grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: “Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?”. Ma vi domandano: “Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?”. Allora soltanto credono di conoscerlo.

L’architetto dovrebbe guardare ai bambini come grandi maestri di espressività, veri detentori del GESTO CREATIVO, poiché riescono naturalmente a carpire quella melodia segreta con cui la finitudine umana si apre a ciò che la circonda e riesce così a diventare, e poi creare, arte.

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi se ne ricordano).
[A. De Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe.]