venerdì, agosto 10, 2007

ICAR/14 a Valle Giulia

Senza nemmeno saperlo siamo di nuovo in esposizione!
La mostra in questione è "ICAR/14" Composizione Architettonica Urbana
Raccolta/Indagine sulla didattica dei laboratori di Progettazione delle facoltà di Architettura italiane
e a sorpresa...senza nessun avviso o altro...il lavoro del celebre "dream team" è in esposizione.
http://www.architetturavallegiulia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=834&Itemid=374

made in Tokyo


Frédéric Gautron, fotografo francese, abitante a Tokyo: Made in Tokyo.


Le sue foto raccolgono attraverso un diffuso uso del B/N, l'ispirazione fornita da una megalopoli in perenne mutazione. Le sue ultime opere sono dei suggestivi giochi di riflessione di edifici, spesso accompagnati da inserti verdi, fluttuanti sulla città.

un po' di medicina...ma solo per giustificare il mio vizio!

Coinvolte 7000 volontarie con più di 65 anni
Più caffè contro il declino cognitivoA 65 anni le bevitrici di caffè hanno un rischio di declino cognitivo diminuito del 30 per cento rispetto alle non bevitrici, ma a 80 anni tale percentuale arriva al 70 per cento
La caffeina può proteggere le capacità cognitive delle donne anziane, secondo quanto afferma un recente studio ora pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Neurology", organo ufficiale dell’American Academy of Neurology.
La ricerca ha coinvolto 7000 donne con più di 65 anni di età, seguite per alcuni anni, in una serie di test di laboratorio che riguardavano soprattutto la memoria, per valutare il grado di declino cognitivo. Dall’analisi dei dati effettuata dall'Insititut nationale de la santé e del la recherche médicale (INSERM) di Montpellier, in Francia, è risultato che coloro che avevano l’abitudine di bere più di tre tazze di caffè – o l’equivalente in tè - al giorno hanno ottenuto punteggi migliori rispetto al gruppo di donne che ne bevevano solo una al giorno.
In particolare, i benefici aumentano con l’età: a 65 anni le bevitrici di caffè hanno un rischio di declino cognitivo diminuito del 30 per cento rispetto alle non bevitrici, ma a 80 anni tale percentuale arriva al 70 per cento.